“Sii sempre te stesso, accetta la tua diversità... perché in essa troverai chi amerà la tua unicità.”
Premessa
Un grazie va a medici e ricercatori che, con dedizione e passione, continuano a portare avanti le ricerche scientifiche. A volte rallentati dalla burocrazia, altre per mancanza di fondi ma altre ancora...beh, il corpo umano è così complesso che, purtroppo, noi pazienti ci ritroviamo ad attendere la terapia genica molto a lungo.
Tecnologia & Società: segnali di una rivoluzione
Oggi possiamo affrontare la sordità grazie a protesi acustiche e impianto cocleare ( PA e IC), mezzi a nostra disposizione di gran lunga sempre migliori rispetto ai precedenti con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita. Laddove le protesi acustiche risultano insufficienti a causa di sordità da gravi a profonde, ecco che si può ricorrere all'impianto cocleare. Ma, nonostante le testimonianze positive di altri impiantati, molti di noi non riescono a decidersi e ad affrontare questo traguardo. Di diversa natura ma sono ancora molte le preoccupazioni come:
- Il fatto che qualcuno possa notare gli apparecchi sulle orecchie
- La paura di essere isolati dagli amici
- Per i single l'imbarazzo di fare nuove conoscenze e paura di non essere accettati per come siamo
- Ma anche... nel mondo del lavoro essere considerati disabili o scartati nonostante le nostre capacità professionali.
Fino a non molto tempo fa la sordità veniva stigmatizzata, persone con deficit uditivi più o meno importanti erano vittime della società della vergogna, la cui sfida quotidiana “cercare di mantenere il segreto”.
La società attuale è di gran lunga migliorata, grazie sia agli ausili sempre più potenti e all'avanguardia che alla determinazione nell'affrontare qualsiasi tabù. MA soprattutto... vi ricordate alle elementari i "quattrocchi"? ora chi li chiama più così?
Vi raccontiamo la nostra esperienza
Porto protesi dall'età di 7 anni, ricordo bene gli sguardi degli altri bambini sulle mie orecchie, a volte mi davano fastidio perché mi facevano sentire “diversa”. Ma mia madre diceva che era come portare un paio di occhiali. Ebbene si, non c'è assolutamente differenza alcuna, lo scopo è sentire meglio. Seppur con qualche difficoltà uditiva, la mia è stata una adolescenza normale: socializzavo con altri coetanei, mi divertivo negli sport di squadra, ho viaggiato per lavoro e, di certo, non mi sono mancati i corteggiatori. A molti di noi sordi capita di imbattersi quotidianamente nella curiosità delle persone che ci fissano insistentemente, ma non solo, fanno delle strane domande che quasi ci fan sentire alieni scesi in terra! Certo, non siete gli unici ad averlo pensato ma giustamente non tutti sanno, ancora oggi nel 2017, cosa siano PA e IC.
“L'uomo ha un'insaziabile curiosità di conoscere ogni cosa, eccetto quelle che meritano di essere conosciute”.
(Oscar Wilde)
Beh, questa è una curiosità che merita di essere conosciuta e probabilmente dovremmo sentirci onorati di rispondere alle domande, anziché infastiditi o arrabbiati. Solamente parlandone riusciremo ad abbattere i muri dell'ignoranza e l'imbarazzo di mostrarci esattamente come siamo. In fondo non è colpa nostra se abbiamo un deficit uditivo dalla nascita o sopraggiunto nel tempo, anzi, non esistono colpe in nessun caso.
Niente in natura è perfetto, la perfezione non esiste!
Ci vuole determinazione per affrontare gli ostacoli di qualsiasi genere
La gente mi guarda? Bene, in me vedrà una ragazza solare che riesce a ridere e a scherzare, disposta a rispondere alle domande con serenità e anche a tendere la mano al prossimo. Non mi sento diversa perché indosso sia PA che IC, sono diversa perché lo siamo tutti, indipendentemente per carattere e per natura... e meno male! Per sentirmi veramente libera ho scelto di andare oltre i pregiudizi... Il concetto è non abbiate il timore di parlare, esprimete le vostre sensazioni e i vostri disagi. Cerchiamo di non escludere a priori chiunque stia cercando di scoprire qualcosa in più del nostro “problema” amici o sconosciuti che siano, anche perché la gente guarderà sempre nel bene e nel male, ma cosa importa? Gli occhi sono fatti per guardare e come noi osserviamo gli altri, anch'essi osservano noi. Chi sceglie di stare al vostro fianco, per amicizia o perché vi vuole bene, neanche ci farà caso alle vostre orecchie o alla vostra sordità!
Chi ci ama apprezza tutto di noi, così come siamo.
I miei amici e parenti sanno come comportarsi quando sono senza PA e IC, perché esprimo loro il modo in cui li sento o capisco, sanno che devono restare davanti a me e guardarmi mentre parlano, senza andare in giro per la stanza o altrove. Evito così situazioni di disagio.
Parlare... parlare senza paura.
A qualcuno resteremo indifferenti, altri potrebbero invece essere disposti a qualunque cosa pur di avere la nostra piacevole compagnia, senza farci pesare nulla. Ringrazio gli amici che, con disinvoltura e rispetto, sono riusciti a farmi fare delle grasse risate prendendomi in giro per delle parole capite male o perché qualche sconosciuto se ne era appena uscito con il classico: “Ma che sei sorda?”.
Si, sono sorda e ci scherzo sopra...
Quindi, cari lettori,
indossate con orgoglio le vostre PA e i vostri IC. Siamo persone come tutte le altre, ogni giorno affrontiamo le nostre battaglie e scendiamo in campo per vincerle!
“Quello che conta è ciò che trasmettiamo, l'essenza di noi.”
Qui sotto troverete anche uno spazio per commentare e dire la vosta, perchè non utilizzarlo per raccontare in due parole com'è bello vincere con fatica? nel caso ci trovate anche sulla pagina facebook cliccando qui impiantococleare
1 Response